La finalità del progetto è quello di implementare delle innovazioni all’interno del sistema produttivo zootecnico biologico tale da avvicinarlo sempre più ai principi dell’agro-ecologia, questo permette di avere un sistema produttivo resiliente sia verso i cambiamenti climatici ma anche all’aumento dei servizi ecosistemici del territorio. Questo potrà portare alla stesura di un protocollo di produzione di carne grassfed da applicare nelle aziende zootecniche su territori climatologici simili.
Di conseguenza il fabbisogno della Misura è quello di intervenire sui tempi di allevamento migliorando la qualità del prodotto finale a fronte di una probabile diminuzione dei costi ma facendolo con un occhio attento ai principi ecologici ed etologici.
La finalità viene raggiunta attraverso 3 innovazioni principali:
1) l’uso del creep-feeding per i vitelli per diminuire lo stress da svezzamento quando vengono recuperati dai pascoli e separati dalla madre; questo fa si che lo svezzamento sia il più naturale possibile mettendo a disposizione l’alimento in mangiatoia selettiva. L’indice economico che ci permetterà di vedere l’effetto di questa tecnica sarà il peso maggiore dei vitelli all’arrivo alla fase di ingrasso (stimato in media di 18 kg in più ma varia con il tipo genetico, visto l’accrescimento della razza Maremmana si può stimare in 10 kg) con un conseguente incremento di peso alla macellazione di almeno 30 Kg o il raggiungimento dello stesso peso, ma con anticipo di di 30-45 giorni.
2) L’uso del pascolamento a rotazione veloce nel periodo primaverile, ma, vista la climatologia dell’azienda di Vulci, si può pensare di mettere a punto anche un pascolamento dei vitelloni nel periodo invernale. Questo permetterà l’uso razionale del pascolo diminuendo l’apporto della derrata alimentare intesa, sia come fieno che come concentrato. Inoltre, l’uso dell’erba verde permetterà agli animali di assorbire più sostanze vitaminiche ed antiossidanti che migliorano la qualità nutraceutica della carne. Il pascolamento da anche un migliore benessere all’animale che può mettere in pratica tutti i suoi comportamenti originali, dando così animali con un sistema immunitario più forte e più in grado di essere resilienti sia alle avversità esterne (come presenza di felini notturni) che alle malattie (minor uso di antibiotici). Gli indicatori di risultato da usare in questa innovazione possono essere: sia le performances degli animali correlate con quelli non allevati al pascolo ma anche il calcolo del costo razione/kg carne.
3) Fino ad ora le parassitosi sono state gestite con medicinali allopatici, questi però hanno fatto rilevare, ormai, una forte resistenza dei parassiti con conseguente minor efficacia dell’allopatia. Usando i principi sistemici che non prendono in considerazione la totale eradicazione di una problematica ma tendono ad equilibrarla nell’agroecosistema, si interverrà sulle parassitosi. Questo comporterà interventi che potranno essere sia di tipo agronomico (eliminazione di ristagni acquiferi), di tipo gestionale (immissione di fauna e/o flora che tenga sotto controllo il ciclo del parassita) o alimentare (per esempio immissione di erbe/arbusti con capacità antielmintica) e/o omeopatico. Non è possibile in questo momento prevedere che tipo di interventi possano essere messi in atto quindi, l’indice da prendere in considerazione per questo tipo di intervento sarà l’andamento della carica parassitologica totale e le relazioni specifiche fatte dal veterinario.
Idea Progettuale